Una casa per la montagna

CLUB ALPINO ITALIANO - PALAMONTI
Una casa per la montagna
Vogliamo raggiungere insieme vette più alte perché Palamonti non è solo una casa per la montagna per tutti gli appassionati alpinisti, sci alpinisti, fondisti, escursionisti, speleologi, soccorritori alpinie giovani apprendisti della Montagna.

Il Consiglio Direttivo CAI di Bergamo, ha il piacere di invitare tutti i Soci CAI e gli Amici della Montagna all'INAUGURAZIONE DEL NUOVO PALAMONTI, sabato 5 novembre 2005 dalle ore 16.00 in via Monte Gleno (BG). Seguirà il Concerto del prestigioso Coro della Società Alpinisti Tridentini, che si terrà alle ore 18.00 presso il PALACREBERG, con ingresso libero. Siete tutti graditi invitati.

Grazie ai Partner che sostengono il progetto PALAMONTI:

Regione Lombardia, Provincia di Bergamo, Comune di Bergamo, Comune di Nembro

Banca Popolare di Bergamo - Gruppo BPU, Brembo, Ced Ingegneria, Confindustria Bergamo, Credito Bergamasco, Diocesi di Bergamo, Fondazione Carialo, Fondazione della Comunità Bergamasca, Fonderie Mario Mazzucconi, Gewiss, Gruppo ANA Celadina, Gruppo Percassi, Gruppo Siad, Icro Coatings, Italcementi, L'Eco di Bergamo, Nct, Nessi Porta Nuova, Promatech, Radici Group, Rulli Rulmeca, S.E.S.A.A.B, SAB Autoservizi, Scame, TenarisDalmine.

Con il Patrocinio di: Ministero Attività Produttive, Ministero Interni, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Gruppo Interparlamentare "Amici della Montagna".

 



Uomini senza potere con la stima di tutti

Quante volte negli ultimi anni si è parlato di grandi opere a Bergamo? Tanti proclami, convegni, interviste, tante buone intenzioni degli amministratori pubblici non hanno prodotto finora un gran risultato. Se non fosse da poco partito il cantiere del nuovo ospedale, il bilancio sarebbe decisamente in rosso. Ma nel frattempo, in silenzio, lontano dai riflettori e in tempi rapidissimi, una grande opera è stata pensata e realizzata: il Palamonti. È la nuova sede del nostro Cai, ma è anche molto di più: è una Casa della montagna aperta a tutti, soci e semplici appassionati, e rappresenta un bellissimo esempio per Bergamo. In una provincia nella quale i veti incrociati e le reciproche diffidenze sovente bloccano le iniziative, il progetto portato avanti dalla sezione di Bergamo e dalle 18 sottosezioni, all’unanimità, è riuscito a mettere d’accordo tutti: enti pubblici e privati, istituzioni e politici, imprenditori e forze sociali, singoli cittadini e Comuni.
Un’adesione corale che si è espressa in molti casi in un sostegno economico. Come è stato possibile tutto ciò? Come mai l’associazionismo in crisi in tutta Italia, e che nelle sigle storiche registra generalmente un inarrestabile declino, ha trovato nel sodalizio degli appassionati di montagna bergamaschi, nato oltre 130 anni fa, nuovi stimoli e linfa vitale? La risposta dei dirigenti del Club è un’indicazione preziosa per capire: la montagna, dicono, fa parte del nostro dna. Indicazione preziosa ma parziale. Perché senza la fiducia in alcune persone precise, in «quelle persone lì», anche il sentimento più nobile o la passione più accesa non sarebbero in grado di generare alcunché. La ragione del successo del Palamonti è sì l’amore per la montagna, ma a nostro avviso lo è altrettanto la presenza di uomini degni di fiducia come il presidente Paolo Valoti, il presidente onorario Nino Calegari, il direttore dei lavori Nino Poloni, il Presidente del Coordinamento Sottosezioni Arrigo Albrici e la Presidente della Commissione Amministrativa Mina Maffi. E con loro i componenti del comitato direttivo. Uomini e donne senza alcun potere, capaci però di guadagnarsi la stima di tutti. Come spiegare altrimenti le decine di porte di istituzioni, banche, imprenditori che si sono aperte in città e in provincia accogliendo favorevolmente la proposta della Casa della montagna? Forse non sbaglia chi sostiene che oggi il Cai rappresenta la parte migliore dello spirito bergamasco fatto di concretezza, umiltà, coraggio e serietà. Gente capace di dare agli altri senza attendersi i dividendi. Se Bergamo vuole ripartire, è questo uno dei punti positivi a cui guardare.
La posa della prima pietra del Palamonti è avvenuta l’11 ottobre del 2003. Due giorni dopo le ruspe erano già in azione nell’area messa a disposizione dalla Provincia. La presa in consegna è datata 11 giugno di quest’anno, ossia cinquecento giorni dopo, proprio come aveva promesso Poloni, che ha dettato i tempi di marcia della costruzione «a passo alpino». Poloni, noto imprenditore edile ed alpinista, non solo ha offerto gratuitamente la sua competenza, ma si è ben guardato dal far partecipare le sue aziende agli appalti, in modo da allontanare qualsiasi ombra di conflitto d’interessi. Di questi tempi, una lezione di stile e di trasparenza. La Casa della montagna è una novità assoluta per il Cai, anche a livello nazionale. Il suo scopo è insieme sociale, culturale e sportivo: la palestra di roccia, la grande biblioteca tematica - la più fornita d’Italia - e l’area club sono i tre grandi settori in cui è stata suddivisa. Un’opera per così dire controcorrente, pensata non solo per gli specialisti ma anche e soprattutto per avvicinare i giovani al rispetto e all’amore per la montagna e per la natura, con l’obiettivo dichiarato di conservare sia il diritto alla memoria dei vecchi alpinisti sia lo slancio dei giovani. Una sfida ideale, quindi, prima ancora che sportiva, capace di coniugare un ricchissimo patrimonio di esperienza e la voglia di futuro. Una sfida anche educativa, perché insegna una cosa necessaria. Il presidente Valoti la sintetizza così: «Non si arriva in cima a qualcosa se non si cammina in salita». La realizzazione del Palamonti ne è una felice prova.

Ettore Ongis



Club Alpino Italiano
Sezione di Bergamo “Antonio Locatelli" Via Pizzo della Presolana, 15 – 24125 BERGAMO tel. 035.41.75.475